Dietro le quinte del McDonald’s passando da Amadori | Mamma dove mi porti? Abruzzo e dintorni - Mamma dove mi porti?
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Dietro le quinte del McDonald’s passando da Amadori | Mamma dove mi porti? Abruzzo e dintorni

written by Donatella Toletti
Dietro le quinte del McDonald’s passando da Amadori | Mamma dove mi porti? Abruzzo e dintorni

Non sono una fanatica del mangiare sano a tutti i costi, come non lo sono dei fast food.

Senza ombra di dubbio, non sono una cuoca provetta, mi adopero per il minimo sindacale in cucina, visto il poco entusiasmo del nostro convivio familiare, con un marito e una figlia che sopravvivono mangiando sempre le solite quattro cose, alternate e ripetute durante la settimana, il piccolo non mangia carne da sempre, definendosi “fruttile”, e io che invece mangio tutto, anche troppo!

Sono arrivata a proporre ad una mia amica foodblogger un baratto delle competenze, offrendomi di portare a spasso il figlio, a patto che lei venga a cucinare da me.

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Chiaramente, tra le quattro cose che mangiano i miei familiari non possono mancare hamburger e patatine, meglio se all’americana, con salse varie, compresa la gettonatissima salsa barbecue, i gelati e i regalini hanno fatto il resto, rendendo l’Happy Meal (e non McDonald)come lo chiamava mia figlia grande, una delle mete più richieste dai bambini.

Non porto mio figlio di 4 anni a mangiare una tagliata di manzo con rucola e parmigiano, perché so che non la apprezzerebbe, e non avrebbe la pazienza di farla gustare a me.

Di questo mi assumo piena responsabilità per non avergli inculcato un’adeguata educazione, anche alimentare. E qui si apre un capitolo a parte!

Ma se riesco a intrattenerlo al tavolo con una manciata di patatine fritte, un semplice hamburger (che nemmeno finisce), e un giochino in regalo, che permette anche a me di sgranocchiare velocemente qualcosa, che male c’è?

Certo, non sarà la norma, è giusto che impari a stare a tavola composto e a mangiare tutto, ma credo sia un processo evolutivo, che piano piano acquisirà col tempo.

Non mi sento una mamma peggiore delle altre per questo, credo che dei buoni compromessi rendano la vita più facile, e mangiare ogni tanto un hamburger e delle patatine fritte non siano la fine del mondo.

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Quando FattoreMamma mi ha contattata, per aderire all’iniziativa #McMamme, ho capito che era l’occasione giusta per scaricarmi la coscienza e verificare cosa c’é di vero nelle tante leggende metropolitane, che girano intorno a questa grande catena che opera a livello mondiale.

La giornata prevedeva l’incontro con altre mamme, e blogger, presso Amadori di Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo, con visita allo stabilimento, nei settori produzione e imballaggio della carne, e successivamente il pranzo al Mcdonald’s di Montesilvano a Pescara.

Tra le mamme, mie amiche, il McDonald divide, ci sono le fan sfegatate e quelle contrarie per vari motivi etici.

Con questo post non sto a sindacare cosa sia giusto o meno, non posso e non voglio entrare nel merito di scelte assolutamente personali, ma posso dire che la qualità della materia prima è selezionata, ed è conforme a standard molto elevati sulla sicurezza.

In questo caso parlo di carne, ma vale per tutti i prodotti usati, dal formaggio all’insalata.

Posso dire che la cucina del McDonald era in ordine e pulita.

Qualcuno può obiettare che erano stati avvisati, che era tutto programmato, ma di sicuro non c’era odore di fritto come si potrebbe pensare, e non c’era nulla da demonizzare a mio avviso.

Serenamente ci hanno illustrato i vari tempi di cottura della carne, dell’olio che viene filtrato e sostituito ogni 6/10 fritture, con un dispositivo che avvisa quando è il momento, e risposto in maniera esaustiva a tutte le nostre domande.

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Avere ieri appreso, che la carne è scelta secondo rigidi criteri qualitativi, che tutta la filiera è regolamentata da severe norme di igiene e tracciabilità, mi ha rassicurato, e mi permette di vivere un po’ più serenamente questo tempo accelerato che viviamo con i nostri figli, scaricandomi la coscienza di mamma che non prepara le conserve, succulenti ragù a cottura lenta o da brava massaia tiene linda e pinta la casa.

Ma anche questo è un capitolo a parte!

Ritengo si debba vivere con la giusta moderazione, con i ritmi che ognuno di noi preferisce, e un buon compromesso tra qualità e prezzo degli alimenti, trascorrendo più tempo possibile con i figli.

E anche andare tutti insieme al McDonald’s è un momento per stare serenamente in famiglia.

2 comments

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Il Salvadanaio di Super Mamma Maggio 4, 2016 - 14:15

Mi piace il messaggio che lanci.
Sa di rispetto e serenità nelle scelte, come è giusto che sia.

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Donatella Toletti Maggio 4, 2016 - 14:30

Sono una sostenitrice del fatto che ogni famiglia é funzionale a se stessa. Ben venga qualsiasi cosa fatta per mantenere un equilibrio mentale e familiare, che spesso è messo a dura a prova con l’arrivo dei figli. I compromessi sono inevitabili, l’importante è stare bene tra le proprie quattro mura.

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