La domenica col sole non succedeva da troppo tempo e non potevamo rimanere a casa.
L’occasione ghiotta che ha stuzzicato la nostra curiosità me l’ha fornita la mia amica Amalia Temperini che sul suo blog Bricolage ha pubblicato un post sulla mostra permanente NO MAN’S LAND, installazione site-specific di Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle, sita in Località Contrada Rotacesta – Loreto Aprutino, in provincia di Pescara, a ingresso gratuito e accessibile a tutti.
A cura della Fondazione ARIA di Pescara, la mostra NO MAN’S LAND “Terra di Nessuno”, si estende per due ettari di campagna, ed é strutturata in due momenti, il primo all’arrivo vede la realizzazione di un arazzo a cielo aperto, fatto con sassi bianchi di fiume, a formare una sagoma di donna.
Il secondo é un’installazione di oltre 1.000 canne di bambù, a riprodurre un museo senza pareti e un dizionario immaginario inciso su oltre 200 alberi di noce. Alla sua costruzione hanno partecipato gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, della Facoltà di Architettura di Pescara e delle Scuole d’arte del territorio.
Il navigatore satellitare ci ha sviati, suggerendo un percorso che non ci ha portato a destinazione, mentre secondo google map eravamo arrivati.
Dopo un primo momento di smarrimento ci siamo affidati alle vecchie maniere con finestrino abbassato e il classicissimo “…scusi…dove dobbiamo andare per andare dove dobbiamo andare?”
Se dovesse capitarvi di avere problemi, ricordate di chiedere della casa PIERONI, proprietario del terreno dove si trova la mostra.
Dolcissima la signora che sembrava uscita direttamente dal film “Non ci resta che piangere”, catapultati in un secondo nel 1400…quasi 1500!
Io ho la lacrima facile, ma mi ha commosso davvero la sua semplicità e il suo invito a ripassare a casa sua, dopo la visita alla mostra, testimonianza in tempo reale di quello che è la mia terra.
Indicazioni chiarissime, al km 110 a sinistra, due cartelli più in là e siamo arrivati.
Una grande radura, il viale alberato e ombroso e si è aperta davanti ai nostri occhi la prima installazione fatta di pietre.
Prima raffica di domande dei bambini. “È un labirinto? È un percorso da seguire? Mamma cos’è?”
La raccomandazione di non muovere le pietre, e via di corsa per scoprire cosa c’era più in là e dove finiva.
In un istante ho capito ciò di cui ho bisogno per il futuro, le alternative sono due: un drone o un’asta per i selfie. Quest’ultima decisamente più abbordabile.
Abbiamo incontrato una simpatica famiglia di Chieti, come noi alla scoperta di novità. Due chiacchiere sull’Abruzzo e gli abruzzesi e i bimbi iniziano a tirare per andare avanti.
Il sentiero percorribile a piedi, scendendo verso il fiume, è stato breve. Il rumore degli alberi al vento a fare da sottofondo, pochi passi e si scorge l’installazione fatta di canne, alberi incisi e anche qui domande a raffica.
È arte contemporanea, rappresenta la libertà ma non c’è un significato preciso. Gli adulti lo colgono, i bambini no, loro vogliono una spiegazione e deve essere pure logica. Ad ogni domanda una nostra risposta improvvisata, e un invito a fornire loro stessi una spiegazione.
Alta filosofia nei loro commenti, dai segnali per i cacciatori, ai simboli per gli animali, a un aiuto per le famiglie che si sono perse, a una palestra per gli uccelli, ai dinosauri che si sono estinti e agli indiani che sono comunque umani ma si sono trasferiti in un altro posto.
Sotto una coltre di umidità dovuta anche alle piogge dei giorni precedenti, è arrivata l’ora di pranzo, un panino al volo e via a visitare Loreto Aprutino.
Piacevole e inaspettata sorpresa con il bellissimo Palazzo Chiola che sovrasta tutta la cittadina.
Famosa per il Museo della Ceramica e dell’Olio, Loreto Aprutino è facilmente visitabile anche con i passeggini. Abbiamo attraversato il centro storico fino alla bellissima Chiesa di San Pietro Apostolo, purtroppo chiusa come anche i musei, rimandati alle ore 16.
Era l’ora di un caffè per noi e di un gelato per i bimbi, che abbiamo preso in uno dei bar del Corso, seduti al fresco ad ascoltare distinte signore parlare di fragole.
La rinnovata energia zuccherina del gelato ha ridato tono ai piccoli, che avevano già adocchiato il parco giochi all’ingresso del paese e non vedevano l’ora di raggiungerlo.
Il parco intitolato a Tito Acerbo è abbastanza grande, con giochi non nuovi, ma tenuti discretamente bene come anche la pulizia e il verde. Ci sono 2 altalene per i bambini, una per i piccolini, una palestrina, una struttura con due castelli e due scivoli, un giochino a molla, un asse di legno. E’ recintato, con panchine all’ombra e ha un bel piazzale antistante per andare in bicicletta o con i pattini.
Carina la piccola casetta per i libri, purtroppo vuota!
I miei figli hanno stretto amicizia con bimbi del posto, sfide e corse a volontà e poi la stanchezza inizia a farsi sentire. Tra un “Ho sete!”, un “Ho fame!” e “Siamo stanchi ma non vogliamo andare a casa!”, la visita ai musei è rimandata a data da destinarsi, visto che appena poggiati in macchina sono crollati.
INFORMAZIONI UTILI: http://www.fondazionearia.it
INFORMAZIONI UTILI: http://www.comune.loretoaprutino.pe.it
5 comments
Grazie mille per essere venuti nel mio piccolo paese ed avermi presentato la location di Rotacesta che presto andrò a visitare!😃
Ciao Manuela, poi fammi sapere se ti è piaciuta 😉
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[…] avevo pensato di tornare a visitare la mostra No Man’s Land a Loreto Aprutino (Pe), dove siamo stati recentemente e poi fermarci a mangiare in uno degli agriturismi della zona, […]
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